Malta è come un libro antico dimenticato su uno scaffale polveroso: compatta, preziosa, e piena di storie che aspettano solo di essere lette
Quest’isola, incastonata nel cuore del Mediterraneo, è un piccolo universo dove le pagine della storia si sfogliano con ogni passo: dai templi megalitici di Ġgantija — più antichi delle piramidi — alle mura di La Valletta, segnate dalle battaglie dei Cavalieri di San Giovanni. Qui, ogni vicolo stretto e ogni balcone colorato sembrano un’eco lontana di epoche passate, un mosaico di culture che va dai Fenici ai Normanni, dagli Arabi ai Britannici.
Non è un caso che scrittori come Lord Byron e Samuel Taylor Coleridge siano rimasti affascinati da Malta. Byron la definì "la perla del Mediterraneo", anche se poi con il suo solito sarcasmo, la descrisse come "un ammasso di rocce con qualche pretesa di civiltà" come ad esprimere i molteplici aspetti dell’isola. Coleridge, più romantico, trovava conforto nei cieli limpidi e nei ritmi lenti dell’isola tanto che durante il suo soggiorno a La Valletta, scrisse che "il cielo di Malta è di un azzurro che nessun pittore potrà mai catturare".
La Valletta non è solo la capitale di Malta, è un monumento vivente. Fondata nel 1566 dai Cavalieri di San Giovanni dopo il Grande Assedio ottomano, è stata costruita come una fortezza inespugnabile. Passeggiare per le sue strade strette, tra palazzi barocchi e balconi in legno colorati, è come sfogliare un libro di storia. La Concattedrale di San Giovanni custodisce il celebre “Decollazione di San Giovanni Battista” di Caravaggio, un’opera così potente da togliere il fiato. Dai Giardini Upper Barrakka, il panorama sul Grand Harbour è mozzafiato, lo stesso porto che per secoli ha visto attraccare flotte di mercanti e guerrieri.
Qui, Sir Walter Scott scrisse che Malta è "una roccia dorata nel mare, incisa dalla storia". Anche Patrick Leigh Fermor, nel suo “Viaggio in Mediterraneo”, raccontava di essere rimasto ipnotizzato dalla vista delle navi che entravano ed uscivano dal porto come in un teatro di guerra e bellezza.
Di fronte a La Valletta, le Tre Città (Vittoriosa, Senglea e Cospicua) sono il cuore pulsante della storia cavalleresca di Malta. Vittoriosa (Birgu) è la più antica e quella che più ha respirato l’aria delle battaglie: qui i Cavalieri di San Giovanni si insediarono dopo essere stati cacciati da Rodi. Il Fort Sant'Angelo, che domina il porto, fu il baluardo della resistenza maltese contro l'assedio ottomano del 1565. Senglea e Cospicua offrono invece scorci autentici di vita maltese, tra le barche għajsa che ondeggiano placide e le facciate in pietra dorata che si riflettono nell'acqua. È facile immaginare i cavalieri che scrutavano l'orizzonte dal bastione, con il mare che si tingeva di rosso al tramonto, come nelle descrizioni epiche di Tennyson. E, mi raccomando, se ti perdi tra le strade di Birgu, niente paura: segui il profumo dei pastizzi (fagottini di pasta sfoglia ripieni di ricotta o piselli). Fidati, ti porteranno sempre nella direzione giusta!
Sliema è il volto moderno di Malta. Da qui, guardando verso La Valletta al tramonto, si ha la sensazione di vedere il passato e il presente che si incontrano. Il lungomare è il luogo perfetto per una passeggiata serale, tra ristoranti e locali dove il suono del mare si mescola alla musica e alle risate della gente. Oscar Wilde, se avesse visto Sliema, avrebbe forse scritto che "la bellezza della modernità è nel suo contrasto con il passato".
Mdina, l'antica capitale di Malta, è una città sospesa nel tempo. Conosciuta come la "Città del Silenzio", le sue strade strette e le mura medievali sembrano proteggere i segreti di secoli di storia. La cattedrale di San Paolo, al centro della città, sorge proprio dove si dice che San Paolo abbia incontrato il governatore romano dopo il naufragio sull'isola nel 60 d.C. A pochi passi da Mdina, Rabat custodisce le Catacombe di San Paolo, un intricato sistema di gallerie sotterranee utilizzate dai primi cristiani come luoghi di culto e sepoltura. Anche Tolkien, che non visitò mai Malta ma si ispirò ad antiche città fortificate per creare Gondor, avrebbe trovato in Mdina un perfetto modello per le sue descrizioni di città nobili e silenziose.
Gozo è l'anima più antica e rurale di Malta. L'isola è famosa per i suoi templi megalitici di Ġgantija, risalenti a oltre 5.000 anni fa — più antichi delle piramidi di Giza! La leggenda vuole che siano stati costruiti da una gigantessa in una sola notte. La cittadella di Victoria, con le sue fortificazioni, offre una vista che abbraccia tutta l'isola. Le scogliere di Dwejra, dove un tempo sorgeva la Finestra Azzurra, sono uno spettacolo di forza naturale che lascia senza parole. Shakespeare avrebbe potuto ambientare qui una scena della Tempesta, con il vento che ulula tra le rocce e il mare che si infrange con forza.
A Mosta svetta la Rotonda di Mosta, con una delle cupole più grandi d'Europa. Durante la Seconda Guerra Mondiale, una bomba cadde attraverso la cupola mentre la chiesa era gremita di fedeli… ma non esplose. Un miracolo che i maltesi ricordano ancora con reverenza.
Marsaxlokk (pronunciato Marsashlok) è uno dei villaggi di pescatori più pittoreschi e autentici di Malta, situato nella parte sud-orientale dell'isola. Il nome deriva dall'unione di due parole arabe: "Marsa" (porto) e "xlokk" (scirocco), facendo riferimento ai venti caldi provenienti da sud-est che soffiano sull'isola. Marsaxlokk è il cuore della tradizione marinara di Malta. Il simbolo più riconoscibile di Marsaxlokk sono i luzzu, le tradizionali barche da pesca maltesi, dipinte con colori vivaci come blu, rosso, giallo e verde caratterizzate dalla prua che riproduce l'occhio di Osiride al fine di proteggere l'imabarcazione e coloro che sono a bordo. La domenica mattina il mercato del pesce anima il villaggio: polpi freschi, spigole e tonni sfilano sui banchi tra il vociare dei pescatori. Marsaxlokk conserva un'atmosfera tranquilla e autentica, lontana dal turismo di massa. Al tramonto, le barche luzzu colorate che galleggiano nella baia, riflesse sulle acque calme, offrono uno spettacolo di colori e di luce che sembra uscito da un dipinto impressionista.
Malta non è solo un’isola, è un racconto sospeso tra il mare e il cielo. I suoi colori restano impressi nella memoria come pennellate su una tela: l’ocra dorata delle pietre antiche, il blu profondo del Mediterraneo, il verde delle persiane e il rosso acceso dei balconi di legno che sembrano sbocciare come fiori sui palazzi barocchi. Le strade di La Valletta e Mdina respirano il silenzio della storia, mentre i vicoli di Marsaxlokk e Sliema sussurrano storie di mare e di partenze. Il sole che si riflette sulle acque di Gozo e tra le mura di Vittoriosa è lo stesso che ispirò poeti e scrittori, che trovarono in questa terra un frammento di eternità. Come scrisse Lawrence Durrell (che come sappiamo visse a Malta tra il 1948 e il 1954 scrivendo il romanzo "L'odore del fieno"), Il Mediterraneo è il cuore della civiltà — e Malta è uno dei suoi battiti più antichi. E forse è proprio questo il segreto di Malta: un’isola che riesce a parlare al cuore, intrecciando passato e presente, storia e leggenda, con la stessa naturalezza con cui il sole si riflette sul mare e i balconi si tingono di rosso al tramonto.